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Radiografia dell’autorità ecclesiale. (La sponsale)
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere.
Monopolio sacramentale.
Monopolio sessual-sponsal-coniugale.

In mano all’amore egoisticale il mezzo (piacere sessuale)
e il fine (trasmissione della vita) hanno subìto una grave
perversione. Il mezzo diventa fine, e il fine viene eliminato.
Vi sono vari modi:
a) Vita scartata
b) Vita impedita
c) Vita stroncata: divelta dal tronco materno.
Non sorgerà mai più (ab-oriri). Per questo lo si chiama: aborto.
Riferito ai mesi di gravidanza si può avere un aborto:
a) Oculare: entro il primo mese
b) Embrionale: entro il secondo e terzo mese
c) Fetale: entro il quarto, quinto, sesto e settimo mese.
Ma quando si può parlare con certezza del nuovo essere?
Gli scienziati nel campo della genetica non concordano,
ed è naturale, perché l’essere umano non è solo corpo animato,
ma pure spirito Spiritato. L’indicazione certa è dalla
consuetudine e soprattutto da Dio.
a) Per consuetudine, la fecondazione si è sempre chiamata:
concezione, che vuol dire che la creatura incomincia
con due uniti nell’estasi coniugale.
b) Da Dio la conferma e precisamente dal Visuato
Paterno: sull’umana concezione ecco farsi prontamente
la divina Paterna. Se alla fecondazione non ci
fosse ancora l’uomo, lo Pneuma agirebbe a vuoto.
E c’è veramente in quella forma potenziale che il Padre si
è dato nella sua metamorfosi temporale e che ripete per
ogni cosa che fa essere: il cosmo, il vegetale, l’animale,
l’uomo. Una invisibile minima particella di materia minuziosamente
programmata, che regola tutta una formazione
corporale. È il DNA o codice genetico. Potenzialmente c’è
tutto l’uomo, attualmente lo sarà al nono mese di formazione.
Per cui dalla concezione in avanti, stroncare la vita
è un aborto. E per quali motivi lo si può procurare?
1) Il concepito non lo si voleva: tra le maglie del puro piacerale
ci scappa un vivo, e come se fosse un intruso, lo
si caccia fuori (Concezione fallosa).
2) Il concepito viene a trovarsi nel grembo di una ragazza
madre. La famiglia nella sua onorabilità si ritiene gravemente
ingiuriata e offesa, tanto da negare una qualsiasi
accoglienza. In questa situazione, la ragazza
madre se ne libera (Concezione ingiuriosa).
3) Il concepito mette in serio pericolo la vita della madre.
La grave minaccia la si risolve con un aborto terapeutico
(Concezione dannosa).
4) Il concepito è frutto di uno stupro: la donna violentata
da un energumeno è costretta a lasciarsi caricare
(Concezione stuprosa)
5) Il concepito viene caricato a una donna odiata per la
sua appartenenza a un popolo che viene scacciato da un
altro che gli è nemico, come nella guerra balcanica
(Concezione velenosa).
In nessun caso l’aborto è un bene, ma è male grave che ci
si fa all’amore Paterno. Infatti si ha l’impiego della seconda
faccia dell’amore egoisticale, che è l’odio. Non fa eccezione
neppure il terapeutico. Per giustificarlo si è parlato
di una aggressione in atto contro la madre, la quale si
difende abbattendolo.
Bene ha fatto la Chiesa a dichiarare beata la madre Beretta
Molla, che preferì la vita del concepito alla sua. L’aborto
si veste di una gravità eccezionale. Non è uccisione di un
nemico, ma di un innocente. (È in atto la nuova strage
degli innocenti) Per di più l’innocente viene da lei ed è
quasi tutto suo. Uccidendo, si uccide moralmente. Il tutto
lo vuole il Padre per accettazione sacrificale e per comporre
un segno profeticale: come uccidi fisicamente quello
che è tuo, così uccidi pneumaticamente quello che si è
fatto tuo ed è l’amore Paterno. Uccidendo, ti uccidi. In
questo quadro è facile comprendere che il Padre, gli innocenti
uccisi, li salva tutti quanti. Il Paradiso è popolato di
bimbi abortiti. Riusciranno quei celesti a salvare le loro
madri assassine terrestri?

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