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Radiografia dell’autorità ecclesiale.
Sesto anello egoisticale. Il monopolio del potere.
Monopolii sacramentali. Monopolio assolutivo.
Trasformativi il sacrificale, e anche assolutivo? La prima
comunione Paterna.

Nel fideato: il peccato da sciogliere era: l’offesa fatta a
Dio disubbidendo alla sua legge: la assoluzione la si aveva
dal sacerdote. Nel Visuato: il peccato:
a) Visto nell’amore Paterno che mi si è dato da vivere:
è la morte viva dell’amore.
b) Visto nella crescita di unione: è il piacere di ogni
atto, accrescitivo della mia comunione egoisticale.
Il peccato concorre allo sviluppo e alla crescita della mia
comunione egoisticale. È alla comunione che dobbiamo
prestare una accurata attenzione, anche per sapere se essa
pure subisce qualche trasformazione, dal momento che la
morte dell’amore è in comunione con me.
1) La comunione cos’è? Dal latino: unio-cum: unione con
(un altro); quindi, unione fra due. Ci sono varie forme di
unione: la fisica (fra due corpi); la morale (due modi di
vivere armonizzati); la spirituale (due menti che combaciano).
Non c’è unione senza amore, come non c’è
disunione senza odio. E che amore è quello che unisce?
È amore divino. Eccoci all’origine dell’unione.
2) La comunione è di origine divina: lo è la comunione eternale
fra Padre e Figlio. Il Padre vi è espropriazione totale,
cessione, personificazione di Figlio, eterna comunione trinitaria.
Lo è la comunione temporale: quella che il Padre
realizza con le sue creature razionali angeliche e umane.
Il Visuato me ne ha dato conoscenza personale e quindi
universale. Eccoci alla comunione del Padre con la persona.
Ha due fasi successive:
1) La Paterna discendente: un atto repentino. Sulla mia
concezione umana prontissima la divina Paterna. Dal
sole Paterno fattosi irradiabile con la sua metamorfosi
temporale, parte un suo raggio di amore sacrificale.
Espropriato da se stesso, mi si cede da vivere al sacrificale,
con una concezione battesimale cresimata
inconscia. Così è diventato mio: è la sua meità. Gli elementi
di questa prima fase: espropriazione, cessione,
concezione, unione che non si scioglierà mai più.
2) L’umana ascendente: posta la comunione d’essere,
nasce l’esigenza che io ne viva in ogni mia azione, e
vivendone io mi cedo in sua proprietà, e così diventiamo
in comunione. Comunione d’essere, del fare e del
diventare. Diventato comunione, più nessuno mi può
rapire dalla mano del Padre. Doveva essere questa la
comunione sacrificale fra me e Lui, fluidissima nel suo
scorrimento ascensionale.
Ma, per volontà Paterna di accettazione sacrificale, Satana ha
potuto inserirsi al compimento della comunione discendente,
e tagliarmi la strada a quella ascendente. Mi ha bloccato
l’amore Paterno alla sua meità (egoisticizzato); gli ha imposto
la forma dell’istinto (istintivizzato). L’amore Paterno
messo in malattia, me lo ha avviato alla morte. La comunione
rimane intatta. Così dalla comunione sacrificale mi fa
passare a quella egoisticale; dalla comunione di vita a quella
di morte. È la comunione egoisticale che si sviluppa automaticamente
a ogni sentire che passa all’agire e all’acconsentire.
È in tutto simile a un vortice che imperiosamente
aspira a sé tutto: me, le cose, le persone, e le fa vorticare in
un piacere sinistramente delizioso. È questa la prima comunione
di origine e di fatturazione Paterna. Ma ce n’è pure una
seconda di origine e di fattura Figliale, riproduzione esatta
della Paterna. Nella mia condizione non ce la farei a sbloccare
e a ritrasformare la Paterna, se non mi venisse in soccorso
la Figliale, mediante la quale è possibile sviluppare
una comunione che unisce la Trinità con la creatura umana.

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