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Radiografia dell’autorità ecclesiale.
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere.
Monopolii sacramentali: monopolio assolutivo.

Fatto solubile il peccato col dolore pneumatico, si deve
passare allo scioglimento reale. Quali i luoghi possibili:
Possibile in terra. L’ha affermato e dimostrato Gesù in persona,
guarendo il paralitico calato dal tetto: ‘Affinchè sappiate
che il Figlio dell’uomo ha potere di rimettere i peccati
in terra, dico a te: alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a
casa tua’. E se in terra rimangono insoluti?
1) Possibile in cielo: sicuramente si porteranno in cielo e
si permarrà nella dolorosa attesa della loro assoluzione.
Ne ha fatto un ammonimento personale (a Pietro). Poi
un ammonimento collegiale con sicura inclusione di
tutti i discepoli: qualunque cosa legherete sulla terra,
sarà legato nei cieli. Quale il luogo migliore?
2) Luogo naturale è la terra, ove i peccati vengono commessi.
Vari i motivi che ce la fanno preferire.
a) Il Padre per ognuno dispone in terra l’occorrente
validissimo per una assoluzione integrale più facile
e meno dolorosa perché attivata dal peccatore.
b) Fra dolore pneumatico terrestre coadiuvato dal costo
del sacrificale fisico e morale dalla funzione assolutiva
del male che ci si è fatti all’amore, e il dolore
pneumatico celeste, mettendolo a confronto col
dolore fisico e morale terrestre, che gli fa da segno
profeticale.
1) Dolore fisico: è proprio di una sostanza mortale.
Dolore di spirito: è proprio di una sostanza immortale.
2) Dolore fisico: è proprio di una sensibilità corporea.
Dolore di spirito: è proprio di una sensibilità spirituale.
3) Il dolore fisico tende all’esaurimento. Il dolore di
spirito tende al mantenimento.
4) Il fisico si distende nel tempo. Il dolore di spirito lo
si percepisce tutto simultaneamente.
5) Il fisico fa invocare con forza pietà e aiuto. Quello
di spirito fa gridare in direzione amicale. Se lo fanno
i santi per ottenere giustizia da Dio, cosa non faranno
gli ammalati celesti, per palesarci il loro grande
dolore e la pietà di una assoluzione?
c) Il dolore celeste è identico al dolore infernale.
Ambedue sono dovuti al male che ci si è fatti
all’amore Paterno, con due sole differenze.
L’infernale manca di qualsiasi speranza: è disperazione
e pazzia, come non conosce lenimento alcuno.
Il dolore celeste è carico di speranza e gradualmente
si va attenuando.
Ne viene un ammonimento pressante: sciogliamo in terra
tutto il male che ci siamo fatti all’amore, impiegando quel
sacrificale che il dolore mette a nostra disposizione. Cos’è
mai la assoluzione? Assolvere il vecchio peccato era: cancellare,
distruggere, eliminare, annientare il peccato.
Questo non può avvenire sul peccato nuovo. Infatti il male
che mi faccio all’amore è inscindibile dall’amore; e
l’amore Paterno non si può annientare per eliminare il
male. Il male è inseparabile dall’amore. Infatti l’amore
Paterno mi si è dato da vivere con una concezione battesimale
cresimata inconscia. Cosicché facendo io ne vivo.
Vivendone noi diventiamo insieme. Diventati permaniamo
in congiunzione eternale.
Il male che mi sono fatto all’amore si può solamente sciogliere.
Lo si scioglie trasformandolo in vita dell’amore.
Per cui l’assoluzione è: metamorfosi Pneumatica. A che
cosa va attribuita la metamorfosi del peccato? Cos’è che
opera quella metamorfosi?

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