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Radiografia dell’autorità ecclesiale.
Sesto anello egoisticale: monopolio del potere.
Monopolii sacramentali: monopolio assolutivo.

Ricco reale e ricco aspirale: ambedue si tolgono la possibilità
di entrare nel Regno dei Cieli.
In essi vanno in correlazione: egoisticità, ricchezza, infernalità.
Vi si contrappone la opposta correlazione: sacrificalità,
povertà, paradisicità.
A questo punto urge stabilire il rapporto tra ricchezza e
religione.
Possono convivere o si elidono a vicenda? Si eliminano a
vicenda: un fatto, una Parola, un fenomeno.
1) Il fatto evangelico l’abbiamo mostrato. Il giovanetto
adorante, domanda a Gesù il da fare per entrare nella
vita eterna. Ne ha come risposta: l’osservanza dei
comandamenti di Dio.
Lui si sente rasserenato per la sua generosa adesione fin
dalla sua giovinezza. Gli manca una sola cosa: immediata
e totale espropriazione della sua ricchezza, l’erogazione
ai poveri e poi la sequela sacrificale. La ricchezza
glielo ha vietato.
2) La sua Parola l’ha ben affermato: ‘Nessun servo può
servire a due padroni; o amerà l’uno e odierà l’altro, o
si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro: non potete
servire a Dio e a Mammona’.
3) Il fenomeno sociale in atto lo ha confermato. Un fenomeno
ammonitore: il crescente sfideamento e la conseguente
smoralizzazione. Donde l’origine? Da una gradevole
piaceralizzazione della vita, cui si accompagna
la graduale desacrificalizzazione della medesima.
Cos’è che rende possibile la piaceralizzazione della
vita? Unicamente la ricchezza reale.
Non si può però scaricare la colpevolezza sulla ricchezza,
che non è capace di azione alcuna. È un puro strumento
che può servire e alla religione, e alla egoisticità
della persona.
Quindi il fenomeno della piaceralizzazione lo si deve unicamente
alla egoisticità della persona.
Egoisticità pressoché sopita in condizioni pauperiche,
esplodente in una condizione agiata.
Vogliamo rivitalizzare la religione? Passiamo in fretta allo
scioglimento della comunione egoisticale.
E come si opera lo scioglimento?
Con la espropriazione della ricchezza. In due modi si può
effettuare:
a) Uno radicale: come l’ingegner Candia che vende
tutta la sua industria milanese, col ricavato erige un
lebbrosario in America Latina e poi vi si mette a servire
i lebbrosi.
b) Una graduale: ridotte all’indispensabile le esigenze
vitali, si va erogando ai poveri quello che avanza. Ci
faremo altrettanti amici che ci accoglieranno nei
tabernacoli eterni. Non occorre pensarli tutti lassù,
pronti al nostro arrivo.
Sicuramente non tutti ci saranno, o perché non ci
hanno preceduto, o perché qualcuno non ci è arrivato.
Ecco il suo significato: la povertà è sempre amica
del ricco, perché gli si offre sempre alla sua elargizione.
Il ricco si scioglie la sua comunione cosale,
amicandosi il povero. La povertà amata si correlaziona
sempre col Regno dei Cieli.

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