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Radiografia dell’autorità ecclesiale. Sesto anello egoisticale:
monopolio del potere: monopolii sacramentali: monopolio
assolutivo.

Il peccato contro Dio conosce due momenti:
1) Il suo farsi istintivo nel sentire, che mi dà l’amore egoisticale
raggiunto dai tocchi. Sentire piacerale e sentire
inimicale me li sciolgo dicendomi di no a ripetizione
continua: ‘Rinnega te stesso’: sacrificale attivo.
2) Il suo diventare peccato: quando il sentire ottiene l’agire
e l’acconsentire, il peccare è consumato, è completo.
È il peccato.
Abbiamo così i peccati d’amore egoisticale: mi approprio
di me stesso: comunione meale. Mi approprio delle persone:
comunione amicale. Mi approprio delle cose: comunione
cosale. Abbiamo i peccati di odio: con la difesa
offensiva elimino il mio nemico. Questi peccati chi li può
assolvere? All’assoluzione si arriva mediante due passaggi:
prima lo rendo solubile: disposto e pronto al suo scioglimento.
Poi, lo sciolgo realmente.
*) Solubilizzare il peccato: ci soccorre una immagine. La
vernice solamente densificata rimane solubile e la si scioglie
con l’acquaragia. Ma la vernice solidificata permane
insolubile da qualsiasi solvente. Tutti i peccati (tranne la
bestemmia contro lo Spirito Santo) possono essere resi
solubili. Unico è il mezzo: il dolore pneumatico.
a) Dolore e piacere sono incompatibili, incompossibili:
non possono stare insieme. Il piacere in atto non
lascia neppure spuntare il dolore. Può spuntare solamente
quando il piacere si avvia al suo esaurimento.
b) La loro incompatibilità è dovuta alla loro diversa
insorgenza. Il piacere insorge dall’amore egoisticale.
Il dolore insorge da quello sacrificale. Inoltre il
piacere racchiude la morte dell’amore, mentre il
sacrificale racchiude la vita dell’amore.
c) Donde insorge il dolore pneumatico: me lo indica il
dolore fisico: esso insorge dalla vita fisica colpita dal
male. Benefico quel dolore che mi chiama sul male e
mi applica alla cura del male e al lenimento del dolore.
Il dolore pneumatico insorge dalla vita dell’amore
sacrificale coscienziato o composto in coscienza
(conoscenza convinta). E poiché la coscienza può
conseguire vitalità differenziate, necessariamente
l’intensità del dolore è proporzionata alla vitalità dell’amore.
Beneficale il peccato dolorante. Fatale il
peccato indolore. Purtroppo oggigiorno il dilatarsi e
l’affermarsi della coscienza egoisticale va operando
la demolizione della coscienza sacrificale. Notiamo
pure che in un pagano il peccato è Paterno, e il dolore
che ne consegue è solo Paterno. In un cristiano è il
peccare Paterno che fa male all’amore Figliale, per
cui il dolore è prevalentemente Figliale.
d) Come insorge il dolore pneumatico: il piacerale che
scoppia per istinto, produce uno stordimento; si percepisce
solamente il piacere dell’amarmi e dell’odiare,
e non mi lascia capire nient’altro, tanto da
ridurre a una ostinata fissazione.
Superato lo stordimento, l’occhio della mia mente viene
rimosso dal piacerale, e dalla luce del sacrificale Agentato
viene applicato al male che mi sono fatto all’Amore, e ne
nasce un vivo dolore. È qui che lo Pneuma manifesta una
delle sue operazioni più preziose. Quella di Dolorificatore.
Un simile dolore non accoglie più la distinzione fra il
dolore perfetto (offesa fatta a Dio) e dolore imperfetto (i
castighi di Dio). Solubilizzare il peccato non è azione di
autorità ecclesiale, ma è azione personale. Io Agentato
facciamo solubile il male che ci facciamo all’amore.
Allora il peccato può essere sciolto. Ma da che cosa verrà
realmente sciolto?

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