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Radiografia dell’autorità ecclesiale (la sponsale).
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere: monopolio
sacramentale.
Monopolio sessual-sponsal-coniugale.

Vista la penuria di amore sacrificale, non può essere valido
l’amore beneficale, per dare indissolubilità all’unione
matrimoniale? Che amore è il beneficale? È amore divino
Paterno sbocciato dalla sua metamorfosi: da atto puro ad
atto potenziale, per farsi vivibile dalla sua creatura. Da
quell’amore ecco il bene degli esseri esistenti. Ecco l’accoppiata
angelica. Luogo e mezzi non sono necessari al
suo sviluppo. Non così per l’accoppiata umana. Prima di
fare dono d’esistenza umana accoppiata, ecco la posa in
essere di un abitacolo vivibile, e dei mezzi di sostentamento.
È il cosmo: tutto per l’uomo, al servizio del suo vivere
e del suo progredire. Un misto di bene e di sacrificale. Del
bene siamo riconoscenti, ma della venatura sacrificale non
ne siamo accoglienti. Ben diverso l’amore beneficale presente
nella creatura. In Dio l’amore beneficale è al servizio
del sacrificale, e quindi non è autonomo. Pure nella
coppia umana non è autonomo, ma si presenta disponibile
e all’amore sacrificale e a quello egoisticale. Visto nella
coppia e in particolare nell’uomo nei confronti della
donna ecco come si presenta: l’uomo sente di voler bene
alla donna, perché gli piace, e per quel piacere la sente un
bene per lui. È la forza di attrazione sessuale che gliela fa
sentire un bene per lui; alla quale non si può che voler
bene. Bene lo sente, bene lo vuole. Ma vediamo il bene
che le vuole. Per l’uomo la donna è un bene.
1) Come la sente: piccolo o grande, relativo o assoluto,
ammissibile o inammissibile? Lo sente un bene grande
superiore a ogni altro, il massimo bene, un bene assoluto
da non perdere giammai.
2) Come lo tratta: in lontananza: lo pensa, lo desidera, lo
cerca, lo sogna, e lo immagina. In vicinanza: non vorrebbe
mai più discostarsene, lo gode e ne è felice. Teme
non tanto la perdita fisica, che in gioventù è aliena dai
pensieri, quanto la perdita morale, dovuta alla insorgenza
di qualche contendente. La gelosia è di casa nell’amore
sponsale beneficale e può concludere, nei casi
palesi, alla eliminazione fisica di colui che sfacciatamente
gli sta rapendo il suo bene. Compare così un
amore beneficale al servizio della egoisticità.
3) Come lo coltiva: a un simile bene sono riservati i modi
più raffinati. La veste da regina, la indora da gran
signora. La vuole donna raggiante nella sua reggia,
dotata di tutti i confort. Non c’è desiderio suo che non
venga soddisfatto. E se i mezzi sono inadeguati, non
teme il raddoppio delle ore di lavoro.
Si va consolidando una comunione gigantesca tra uomo e
donna. Non è errato parlare di un paradiso sponsale. E per
Dio c’è posto in quel paradiso? Certamente, ma in second’ordine,
come una riserva cui ricorrere per la salvaguardia
di un tal bene. E Dio ci sta a quel servizio? Per bocca del
Figlio ci ha fatto sapere che non ci sta: ‘Chi ama la moglie
più di me, non è degno di me’. Ed esige che quel ‘più’ venga
eliminato per farsi suo discepolo: ‘Chi non odia la propria
moglie, non può essere mio discepolo’. Questo amore beneficale
sponsale è capace di garantire la indissolubilità matrimoniale?
Poiché è al servizio dell’amore egoisticale, è radicalmente
incapace. Dovrebbe essere al servizio del sacrifi-
cale inimicale: ‘Fate del bene a quelli che vi odiano’. Se a
odiare fosse la moglie, grande sarebbe quell’uomo che
invece le fa del bene. Marito e moglie che si fanno del bene
all’infuori dell’odio, si collocano tra i figli dell’Altissimo.
Ma l’amore sacrificale è troppo alto e lontano dalla coppia
umana. Ce n’è uno più vicino e a portata di mano: l’amore
egoisticale, al quale Satana ha affidato la conduzione dell’intero
amore sessuale. Urgente sapere che cosa l’amore
egoisticale fa fare all’amore sessuale. Gli fa cercare in ogni
modo il piacere sessuale. E cos’è questo piacere?

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