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Radiografia dell’autorità ecclesiale (la sponsale).
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere.
Monopolio sacramentale.
Monopolio sessual-sponsal-coniugale.

Il potere sessuale passa in mano all’amore egoisticale, che
lo tiene saldamente. Sottrarglielo totalmente è una impresa
irrealizzabile. Gestione sicura la sua, che dispone di
forza istintiva. L’amore egoisticale è interessatissimo al
potere sessuale. Come mai? L’amore è piacere spirituale.
*) È naturale che l’amore egoisticale sia bramoso di piacere
spirituale. Infatti l’amore egoisticale mi vuole: gaudente.
Per questo mi porge da gustare tutto il piacere possibile.
Il piacere spirituale lo sentiamo nello spirito quando
nelle difficoltà siamo vincenti e soprattutto quando la
riuscita attira su di noi attenzione e ammirazione. Un
esempio: un difficile problema acuisce la mente degli scolari
senza esito positivo. Se uno di loro giunge prima alla
soluzione, raggiante di gioia, si alza in piedi e a mano
alzata lo grida alla maestra e ai compagni: io l’ho risolto!
Ne sente un piacere spirituale intenso assai, che si va dilatando,
non appena viene raggiunto dal plauso generale. Il
piacere spirituale è dato dalla glorificazione umana che
può essere mondana per l’uomo di mondo, ma può essere
pure religiosa per l’uomo religioso. Buona o cattiva la gloria
umana? La si dice preziosa, e per vari motivi.
a) Quella ottenuta dal di fuori è segno della meritorietà
personale. Se l’è meritata.
b) Il riconoscimento è doveroso, si dice, dal momento
che ottiene l’ammirazione non di uno solo, ma di
una moltitudine.
c) Serve da stimolo a migliorare le sue prestazioni.
d) È un potente incitamento a perseverare.
Purtroppo noi siamo di quelli che la gloria se la passano
scambievolmente. Piace immensamente a tutti e ognuno se
la gode. È in verità un pericoloso alimento all’egoisticità
umana. Osservata attentamente, vi troviamo facilmente:
1) La presenza di una buona dose di finzione in chi la dà.
2) V’è sempre un interesse all’adulazione: si loda per
essere lodati.
3) Si punta normalmente a ottenere la benevolenza del
lodato.
La gloria che si danno gli uomini è intrisa di egoisticità
sovrabbondante. Non c’è né da bramarla, né da amministrarla.
L’amore egoisticale sicuramente non trascura
alcun piacere spirituale, né quello che ci diamo, né quello
che ci viene dato.
**) Il piacere spirituale si muove nell’ambito dello spirito.
Solo indirettamente e marginalmente viene partecipato alla
parte sensibile. Ma la gloria umana non è di facile ottenimen-
to; è riservata a pochi elitari, nei vari campi dell’umana attività.
La massa ha solo da dare, non da ricevere gloria. Pochi
si saziano di gloria umana. Per questo non appena si offre un
piacere sensibile, l’egoisticità vi si getta sopra per assaporarlo
gustosamente. La gloria umana è mediata da grandi sforzi;
il piacere sensibile è immediato, e lo si gusta nella sua
intensità sensibile. Due sono i piaceri a disposizione di ogni
persona: il piacere alimentare e il piacere sessuale.
1) Il piacere alimentare: la vita fisica per crescere e conservarsi
abbisogna di alimento. La sua richiesta si condensa
in quel sentire sensibile che si chiama: appetito (petere
ad: cercare il cibo). Entrato nella cavità boccale, ha la
sua accoglienza gioiosa per quel sentire piacevole che
viene indotto dal cibo introdotto. A cibo naturale corrisponde
un gusto naturale; ma a uno sofisticato corrisponde
un gusto depravato e snaturato. Oggi la persona del
benessere si sta inabissando nel piacere alimentare e ne
fa un suo paradiso: ‘Cuius Deus ventre est’. Una delle
sue vie infernali. Il ricco epulone banchettava lautamente
ogni giorno, e si è fatto in eterno inferno.

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