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Radiografia dell’autorità ecclesiale (la sponsale).
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere.
Monopolio sacramentale.
Monopolio sessual-sponsal-coniugale.

L’estasi coniugale è un avvenimento troppo armonioso e
perfetto, da non avere una sua finalità specifica. A che cosa
tende questa estasi? Quale la sua finalità? La giusta risposta
la si ha dalla visione di insieme dei passaggi successivi:
accostamento carezzevole, abbraccio possessivo, infusione
virale, effusione seminale. Il tutto concorre di filato alla
fecondazione del grembo femmineo, alla accensione di una
nuova vita umana, quindi all’incominciare della vita figliale,
all’umana concezione dunque. Che funzione ha in piacere in
tutto questo percorso estatico? Quello di rendere attraente,
piacevole e facilitante l’avvio di una vita nuova. È come
l’olio del motore. È come uno scivolo sul quale scorre facilmente
la vita di trasmissione. Piacere e vita sono intimamente
congiunti. Ma c’è l’amore egoisticale che pressantemente
sospinge alla disgiunzione. Il piacere che ha funzione di
mezzo e che dà scorrevolezza e scioltezza alla vita, può essere
trasformato in fine. È questo che impedisce l’accensione
della vita. È quindi la morte. Abbiamo allora un’estasi non
più di vita, ma di morte. La posa dell’estasi di morte si va
sicuramente accentuando, se il Padre proprio ai nostri giorni
si serve dei figli per comporre un segno profeticale: è la loro
estasi drogale: vera estasi, ma quanto mai traditrice: li consegna
alla morte. Estasi coniugale. Estasi drogale. Due estasi
diverse, ma unico è lo sbocco: la morte. Viene così eliminata
la profeticalità del segno coniugale, il quale non parla
più dell’estasi divina e si mette in serio pericolo il suo conseguimento.
Il piacere sensibile svolge così una funzione
pratica: coadiuvare la conservazione e la trasmissione della
vita. Ma ha pure una funzione didattica: ci insegna. Quale
allora la funzione didattica del mangiare e del sussuare? Due
funzioni: una reale e l’altra profeticale.
*) La funzione didattica reale: svolge due compiti:
1) Richiamare l’attenzione sulla vita da conservare e da
trasmettere. L’attenzione non la si chiama su cose insignificanti
(che non sono segno di altre cose più importanti),
ma su cose di valore. Il piacere chiama l’attenzione
sul valore della vita:
a) lo è in se stessa: per farla essere, il Creatore ha messo
mano al suo amore beneficale: generatore di vita.
Pure la creatura umana l’ha fatta partecipe del suo
amore beneficale, perché l’avessimo ad amministrare
sulla nostra e sull’altrui vita, accordandole attenzione,
cercandola, proteggendola, difendendola. Da qui la
bocciatura di qualsiasi strozzatura di vita: per mano
mia (suicidio), per mano altrui (omicidio), e quindi
dell’aborto, del genocidio, della guerra.
b) Lo è ancor più per la sua recettività: se fossimo solo
corpo animato (animale) non potremmo ricevere
alcuna vita dall’alto; ma noi siamo pure spirito umanato
ed è qui la nostra capacità a ricevere la vita dall’alto,
dopo di aver ricevuto quella dal basso.
2) Invogliare: suscitare la voglia di trasmettere la vita
mediante il coniugio maritale. È qui che l’amore egoisticale
lavora male. Fa rimandare il matrimonio il più
possibile, e nel matrimonio fa la coppia ostinatamente
avara, bandendo dal suo percorso qualsiasi segno di
generosità. Sordida avarizia coppiale.
**) Funzione didattico- profeticale:
a) il piacere alimentare sospinge alla ricerca del cibo
materiale. È proprio lui che mi parla della urgenza
del cibo spirituale per alimentare la vita di Dio in
noi. Il suo corpo dissanguato, Gesù, ci ha fornito,
perché vivessimo del suo Spirito di amore sacrificale
veicolato dalla sua Parola. Cibo spirituale è la sua
Parola. Ma noi non ne siamo avidi.
b) Il piacere sessuale sospinge alla trasmissione della vita
umana. Ed è proprio quella trasmissione fisica che ci
parla di quella Pneumatica. C’è solo un modo per
accendere e alimentare la vita d’amore sacrificale nei
fratelli: è l’esercizio del mio sacrificale attivo e passivo.
Da quello crociale di Gesù è venuta la irradiazione della
sua vita Figliale; da quello ecclesiale l’inserimento del
raggio nella singola creatura in cui si fa l’apertura.
Nessun appunto da fare a questo dire? Qualcuno lo può
fare: Se la vita vale tanto perché ce l’ha data sacrificale? Il
sacrificale della vita l’ha voluta per un servizio da prestare
alla vita divina. Ci facciamo male all’amore. Ecco il
sacrificale fisico posto a cura del male che ci facciamo
all’amore per farci pronti all’estasi divina eternale.

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