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Radiografia dell’autorità ecclesiale.
Sesto anello egoisticale: il monopolio del potere.
Monopolii sacramentali: *) Monopolio assolutivo.

La metamorfosi è una operazione Pneumatica: è Lui il
Metamorfosatore o Trasformatore. E qual è la cosa che
viene applicata in quella trasformazione? Qual è il metamorfosativo
o trasformativo? È solamente il sacrificale
vissuto alla maniera divina. A questo punto vanno esaminati
i rapporti fra sacrificale e trasformazione:
a) È proprio vero che il sacrificale è trasformativo?
b) Ed è proprio vero che quella trasformazione è assolutiva?
Ecco la risposta:
a) Il sacrificale è veramente trasformativo. Segni naturali
parlanti ce ne sono tanti. Il baco da seta col suo sacrificale
si trasforma in variopinta farfalla. È proprio il
Visuato che me lo mostra luminosamente nel Padre e
nel Figlio.
1) Trasformativo Paterno è il suo sacrificale. Il Padre è
atto puro: è tutto e solo in un atto, che non ha alcuna
potenzialità e non conosce atti divenienti. Non ha in
sé alcuna potenzialità diveniente. Dio non diventa.
Ma il Padre è Amore Sacrificale. La sua sacrificalità
(è espropriazione totale di sé) è generativa, non è
moritiva: non conosce la morte dell’amore. La spinta
a diventare l’ha dalla sua sacrificalità che tende al
suo vertice assoluto: la morte dell’amore. Il mezzo
l’ha nel suo sacrificale. Quale? Pur rimanendo atto
puro, con un sacrificale gigantesco si trasforma in
potenzialità di amore vivibile e moribile. Le potenzialità
formano un concentrato sommo. Il concentrato
gli dà una forma piccolare, che farà da stampo al
cosmo, al vegetale, all’animale, all’uomo e all’angelo.
La vera orma di Dio nella creazione. Tutta la
creazione diventa per quella sua forma potenziale
evolutiva. La coppia angelica diventa famiglia angelica;
la coppia umana diventa famiglia umana. In
ambedue mette in atto la sua irradiabilità, e la sua
ecclesiabilità universale conseguita nella sua metamorfosi
da sacrificale. Espropriato si cede da vivere
al sacrificale suo tendente a farsi mio, mediante la
concezione battesimale. Vissuto al sacrificale,
diventa con la creatura vita paradisiaca. Vissuto
all’egoisticale, diventa morte infernale.
2) Trasformativo Figliale è il suo sacrificale. Nell’atto
suo trasformativo, il Padre genera il Figlio nel
tempo: seconda generazione: la temporale. La totalità
dell’amore Paterno espropriato, si cede da vivere
al sacrificale, in forma personale di Figlio. Il
Figlio generato è tutto in tensione sacrificale. Per
questo la sua umanazione evolutiva: concepito,
nato, cresciuto, maturato e pronto a votarsi liberamente
al suo sacrificale crociale, che vive alla
maniera divina. Un sacrificale sommo per la sua
vastità (fisico, morale, messianico, divino) e per la
sua intensità. Con esso consegue la sua metamorfosi
di spirito e di corpo. Lo Spirito si fa irradiabile e
mediante la irradiazione si fa ecclesiabile. Dalla
metamorfosi pneumatica, quella somatica.
Ed ora la sintesi:
1) Trasformativo Paterno è il suo sacrificale che si dà
2) Trasformativo Figliale è il suo sacrificale che accetta
3) Trasformativo creaturale non sarà il suo sacrificale?
Già sappiamo che il sacrificale attivo praticato sul sentire
proprio del peccare trasforma il peccare stesso. Ora siamo
certi che il sacrificale passivo accettato e vissuto alla
maniera divina, trasforma veramente il peccato. Dunque il
sacrificale è trasformativo.
Ed è anche assolutivo? Scioglie veramente la morte dell’amore
trasformandola in vita?

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